Adolfo Benin M.A.V.M.

Capo Meccanico di 3° cl.
Medaglia Argento al Valor Militare
Capo Meccanico di 3° classe, scomparso in mare durante l’affondamento del Regio Incrociatore Alberto di Giussano durante un’aspra battaglia combattuta nei pressi della penisola di Capo Bon, in Tunisia, il 13 Dicembre 1941. Durante l’affondamento della sua unità, Benin si prodigò nel salvataggio di alcuni marinai feriti nel locale macchine.
Adolfo Benin nacque a Cappelletta di Noale, in provincia di Venezia, il 14 Dicembre 1912. Terminati gli studi tecnici, nel 1930 si arruolava volontario nella Regia Marina, frequentando il Corso Meccanici 1930/32 per la ferma di anni quattro, e venne promosso Sottocapo Meccanico il giorno 1 Dicembre 1932. Le destinazioni e le navi sulle quali fu imbarcato furono ulteriore scuola per migliorare le esperienze concernenti la sua categoria.
Con le ottime note caratteristiche, venne promosso 2° Capo Meccanico il giorno 1 Ottobre 1938.
In tempo di pace, le uscite in mare per esercitazioni furono molte, per il perfezionamento di tutti gli equipaggi delle nuove navi che la Marina allestiva. Benin fu imbarcato sulle seguenti navi:
- Regio Incrociatore “Bari” (1931, da Giugno a Settembre)
- Regia Torpediniera “Cairoli” (1932, da Giugno a Settembre)
- Regia Dragamine “RD 5 5” (1933, da Giugno ad Agosto)
- Regia Dragamine “RD 2 9” (da Settembre 1933 a Dicembre 1937)
- Regio Incrociatore “Alberto da Giussano” (da Dicembre 1937 a Dicembre 1941)
Allo scoppio del conflitto, si trovava quindi già imbarcato sull’Incrociatore “Alberto da Giussano”, prestando servizio nei locali macchine.
Partecipò il 7 Luglio 1940 alla Battaglia di Punta Stilo, il 30 Agosto 1940 alla scorta di un convoglio Napoli-Bengasi, il 12-15 Dicembre 1940 alla scorta di un convoglio diretto a Tripoli. Molte altre furono le missioni di guerra durante l’anno 1941, quando il 12 Dicembre partì da Palermo per un trasporto urgente di materiali per Tripoli, unitariamente all’incrociatore “Da Barbiano”. Intercettati da unità nemiche la notte del 13 Dicembre 1941, dopo breve combattimento la “Alberto da Giussano” affondava colpita da un siluro a Capo Bon (Tunisia).
Imbarcato su incrociatore impegnato in aspro combattimento notturno contro forze aeronavali avversarie preponderanti, assolveva il proprio compito con sereno coraggio ed elevato senso di dovere.
Colpita irrimediabilmente l’unità ed in procinto di affondare, intervenuto l’ordine di abbandonare la nave, in uno slancio di ardimento sprezzo del pericolo supremi, rimaneva a bordo per aiutare due marinai feriti a salire in coperta dai corridoi di macchina. Ridiscese nei ponti inferiori nonostante i richiami dei colleghi, nel nobile intento di trarre in salvamento altri compagni d’arme feriti, scompariva in mare con la nave, lasciando esempio di sublime altruismo ed alte virtù militari.
Mediterraneo, 13 dicembre 1941.